Morti e infortuni nei lavori in quota: evidenze scientifiche, statistiche e strategie di prevenzione
Ciro Florio(#), Francesco Bruno, Vincenzo Arnone
(#)consulenza@sirlav.it
Introduzione
Gli infortuni e le morti tra i lavoratori impegnati in attività in quota rappresentano una problematica significativa nel panorama della salute e sicurezza sul lavoro. Infatti, purtroppo, quasi quotidianamente le cronache riportano notizie di lavoratori che perdono la vita durante attività in quota. Ogni singolo caso meriterebbe attenzione, rispetto e solidarietà. Tuttavia, per contribuire in modo “più concreto” alla prevenzione, in questo articolo si è scelto di non soffermarsi su un singolo evento, ma di affrontare il problema da un punto di vista sistemico e generale. L’obiettivo è quello di analizzare i dati recenti, comprendere le dinamiche più frequenti legate agli infortuni in quota e valorizzare il contributo della letteratura scientifica internazionale, che da anni studia cause e strategie di prevenzione. Solo attraverso un approccio informato e strutturato è possibile delineare interventi efficaci per ridurre drasticamente il numero di incidenti, proteggendo la salute e la vita dei lavoratori.
Questo articolo, dunque, si propone di fornire un’analisi delle statistiche aggiornate e riferimenti ad articoli scientifici internazionali.
Definizione di lavoro in quota
Il lavoro in quota si riferisce a tutte quelle attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di caduta da un’altezza superiore a 2 metri rispetto a un piano stabile. Queste attività sono comuni in settori come l’edilizia, la manutenzione industriale, l’agricoltura e le telecomunicazioni. Secondo i dati dell’INAIL relativi al periodo 2017-2021, le cadute dall’alto rappresentano una percentuale significativa degli infortuni sul lavoro (*). In particolare, nel settore delle costruzioni, le cadute dall’alto costituiscono una delle principali cause di infortuni gravi e mortali.
Distribuzione degli infortuni per altezza di caduta
L’analisi degli infortuni in relazione all’altezza di caduta (Bucci, 2022) evidenzia che:
- Cadute da tetti o coperture: rappresentano il 30.8% dei casi.
- Cadute da attrezzature per lavori in quota (es. scale portatili, trabattelli, ponteggi): costituiscono il 23.9% degli infortuni.
- Cadute da parti in quota di edifici (es. terrazzi, parapetti, aperture): incidono per il 15.9% dei casi.
Analisi demografica degli infortunati
La distribuzione per fasce d’età degli infortunati mortali per caduta (*) dall’alto mostra che:
- Lavoratori oltre i 51 anni: rappresentano il 34.9% degli infortuni mortali.
- Lavoratori con più di 3 anni di anzianità nella mansione: coinvolti nel 73.6% degli infortuni.
Settori maggiormente coinvolti
I settori più colpiti dagli infortuni per caduta dall’alto sono (**):
- Costruzioni: 24.7% degli infortuni.
- Manifatturiero: 17.0% degli infortuni.
- Trasporto e magazzinaggio: 15.1% degli infortuni.
Orario e giorno della settimana degli infortuni
L’analisi temporale (***) degli infortuni evidenzia che:
- Fasce orarie più a rischio: prima mattina (6-10) con il 22.5% degli infortuni e tarda mattina (10-13) con il 29.6%.
- Giorni della settimana più critici: lunedì (20.2% degli infortuni) e martedì (17.6%).
Un’analisi più attenta della distribuzione temporale degli infortuni evidenzia un aspetto tutt’altro che trascurabile. Le fasce orarie maggiormente a rischio risultano essere la prima mattina e la tarda mattinata. A livello settimanale, i giorni in cui si registrano più eventi sono il lunedì e il martedì. Interpretando questi dati, emerge una dinamica che merita attenzione. Il fatto che gli incidenti si concentrino nei primi giorni della settimana, in particolare dopo il weekend, potrebbe essere legato a un naturale calo di attenzione e prontezza. Dopo due giorni di pausa, in cui spesso si “stacca la spina”, il rientro al lavoro può essere accompagnato da una minore concentrazione, da un ritmo mentale e fisico ancora rallentato e talvolta da un eccesso di fiducia che porta a sottovalutare i pericoli. Allo stesso modo, il picco di infortuni nelle prime ore della giornata lavorativa può essere sintomo di stanchezza residua o semplicemente di una scarsa attenzione nelle fasi iniziali dell’attività. Il cervello, in quelle ore, non è ancora del tutto reattivo e un minimo errore di valutazione può trasformarsi in una caduta grave, soprattutto durante lavori in quota dove ogni movimento richiede precisione e consapevolezza. Questi elementi suggeriscono che non è sufficiente adottare misure tecniche di prevenzione: è necessario integrare strategie organizzative e comportamentali come briefing di inizio turno, pause programmate, controlli incrociati tra colleghi e un’adeguata preparazione mentale all’attività, soprattutto il lunedì mattina. La sicurezza passa anche da questi dettagli.
Conseguenze degli infortuni
Come riportato dall’INAIL, le principali lesioni riportate a seguito di cadute dall’alto includono:
- Contusioni: 38.7% dei casi.
- Fratture: 33.4% dei casi.
- Lussazioni, distorsioni, distrazioni: 22.7% dei casi.
Articoli scientifici internazionali
Gli infortuni e le morti legati ai lavori in quota rappresentano una sfida significativa per la sicurezza sul lavoro a livello globale. Numerosi studi scientifici internazionali hanno analizzato le cause, le dinamiche e le misure preventive relative a questi incidenti. Di seguito, una sintesi di alcune delle principali ricerche in questo ambito.
- “Risk of dying after a free fall from height”
Questo studio forense analizza la probabilità di morte associata a cadute da diverse altezze. I risultati evidenziano la necessità di implementare misure di sicurezza proporzionate all’altezza di lavoro.
- “Working at height: hazards and control measures”
Questo articolo discute i pericoli associati ai lavori in quota e le misure di controllo efficaci. Sottolinea l’importanza di una valutazione accurata dei rischi e dell’adozione di misure preventive adeguate, approfondendo l’uso di dispositivi di protezione individuale e collettiva.
- “Global and regional mortality from 235 causes of death for 20 age groups in 1990 and 2010”
Questa analisi sistematica include dati sulle morti causate da cadute a livello globale. Evidenzia che le cadute rappresentano una delle principali cause di morte non intenzionale, sottolineando l’importanza di interventi preventivi efficaci.
- “The effectiveness of occupational health and safety management system interventions: a systematic review”
Questa revisione sistematica valuta l’efficacia dei sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. I risultati suggeriscono che l’implementazione di tali sistemi può ridurre significativamente l’incidenza degli infortuni, inclusi quelli legati ai lavori in quota.
- “Participatory ergonomics interventions in construction work: a systematic review”
Questo studio analizza l’efficacia degli interventi di ergonomia partecipativa nel settore delle costruzioni. Emerge che il coinvolgimento attivo dei lavoratori nella progettazione delle misure di sicurezza può migliorare significativamente la prevenzione degli infortuni in quota.
- “Falls from height: a literature review”
Questa revisione della letteratura esamina le cause e le conseguenze delle cadute dall’alto, nonché le strategie preventive. Sottolinea l’importanza di una formazione adeguata, dell’uso corretto dei dispositivi di protezione e della creazione di una cultura della sicurezza sul lavoro.
- “Effectiveness of safety training programs in reducing falls among construction workers”
Questo studio valuta l’efficacia dei programmi di formazione sulla sicurezza nel ridurre le cadute tra i lavoratori edili. I risultati indicano che una formazione continua e specifica può diminuire significativamente l’incidenza degli infortuni legati ai lavori in quota.
- “Occupational fatalities due to falls in the United States”
Questa ricerca analizza i dati sulle morti sul lavoro dovute a cadute negli Stati Uniti. Evidenzia che le cadute dall’alto sono una delle principali cause di decesso tra i lavoratori, sottolineando la necessità di interventi preventivi mirati.
- “Cost-effectiveness of fall prevention programs in construction”
Questo studio esamina l’efficacia in termini di costi dei programmi di prevenzione delle cadute nel settore edile. Conclude che gli investimenti in misure preventive non solo salvano vite umane, ma risultano anche economicamente vantaggiosi per le aziende.
- “Analysis of factors contributing to falls in construction”
Questa ricerca identifica i fattori che contribuiscono alle cadute nel settore delle costruzioni. Tra questi, la mancanza di formazione, l’uso improprio dei dispositivi di protezione e le condizioni ambientali avverse sono considerati determinanti chiave.
Riepilogo sulla letteratura scientifica
La letteratura scientifica internazionale evidenzia chiaramente l’importanza di adottare misure preventive efficaci per ridurre gli infortuni e le morti legate ai lavori in quota. Investire in formazione, implementare sistemi di gestione della sicurezza e coinvolgere attivamente i lavoratori nella progettazione delle misure di sicurezza sono strategie fondamentali per migliorare la sicurezza sul lavoro in questo ambito.
Conclusioni
Le cadute dall’alto continuano a rappresentare una delle principali cause di infortuni gravi e mortali nel mondo del lavoro. L’adozione di misure preventive, come l’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale, la formazione continua dei lavoratori e una pianificazione accurata delle attività in quota è fondamentale per ridurre l’incidenza di tali eventi.
Bibliografia e ulteriori informazioni
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